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Home Roger Waters 2006 July 12th - PIAZZA NAPOLEONE, LUCCA, ITALY
Address of venue: Piazza Napoleone, 55100, Lucca, Italy. MAP Website: www.summer-festival.com Nick Mason joined Roger on this show, assisting Graham Broad on stage for the second half of the show - a full performance of Dark Side Of The Moon. The show is part of the Lucca Summer Festival, and one of the supporters of the festival is Italian RAI radio. RAI's Radio1 broadcast the first half of the show live.
COMMENTS With Roger hearing the sad news about Syd Barrett's passing the previous afternoon, the show at Lucca proved to be a restrained, subdued concert, with much emotion on show. Obviously the news had hit the musicians hard. At the beginning of Wish You Were Here, Roger said: "We dedicate this whole evening to Syd, my old friend, but particularly this song". From the brief comments we've had so far about the show, it was a touching, heartfelt tribute to Barrett. Pictures from the concert thanks to Dany & Michela, with the exception of the final shot of the stage, complete with flame throwers, which is thanks to Sjors Trimbach. SHOW REVIEWBy contributor, Giovanni SilvestriI have no words to describe the emotion in singing with Roger the main verse of SOYCD and the entire WYWH the day after we knew that Syd was dead. The arrival of Nick Mason made the audience explode and to hear the entire DSOTM played live by half of the Pink Floyd was a very incredible experience (I know... in 1994 three quarters of Pink Floyd played DSOTM, but I hadn't seen them live) Just a few word about lip-syncs... my wife didn't know anything about these rumours but... she had the impression that Roger was in playback in a pair of occasions. I also noticed something "strange" during Sheep... All in all that was an incredible show, who cares about those rumours, I think, if it's true, that he had his reasons to do this way. The only thing I can affirm is that I amused myself a lot. Always Shine! CONCERT REVIEW by BD CONTRIBUTOR, Gian luigi Soldi Era deciso. Ora finalmente anche Lucca era a portata di mano. Il forte caldo e l’essere solo in quei giorni, in un primo momento costituivano un motivo di difficoltà per cui non me la sentivo di andare fin nel cuore della Toscana per vedere Roger. Naturalmente ero combattutissimo: un autentica sofferenza rinunciare a una cosa così infinitamente desiderata e “quasi” a due passi da casa solo per queste banali motivazioni. Ma poi ecco il miracolo: tra tanti amici impegnati chi nel lavoro, chi già in ferie, qualcuno se la sente di partire durante il cuore della settimana e sotto il solleone… Una collega di lavoro infatti mi dice che sta per partire per le ferie: “sono in ferie proprio dal 12 luglio, ma parto un paio di giorni dopo.. se mio marito acconsente, andiamo a Lucca.” E il marito di lì a poco concorda pienamente alla mia proposta fatta poco prima alla moglie… Indi, ulteriore indagine, una mia conoscente, non più giovanissima, si accoda per la curiosità di rivedere l’autore di “Ca Ira” – che ha visto con me il 17 novembre dello scorso anno a Roma – ed inoltre per vedere Lucca… questa splendida meraviglia italiana ingiustamente poco conosciuta ai più ! Detto fatto Ticketone!! E in meno di una settimana ho in mano quattro splendidi biglietti celeste-argento che ficco subito nell’angolo più recondito del comò di casa… Mi dicono “tienili tu così non vanno persi..” Allora.. facciamo i conti: Amo in maniera spasmodica da quando avevo ancora in bocca i denti da latte i Pink Floyd: e questo risale precisamente al disco che, appena uscito, avevo quasi inconsapevolmente acquistato. Atom Heart Mother, un “long playing” – come chiamavamo allora i dischi – bellissimo. Un disco senza tempo, classico e moderno, da ascoltare ad occhi chiusi mentre galleggi in una nuvola di seta che striscia dentro e fuori il tuo corpo… A quella età era un miracolo: planare letteralmente sopra tutte le gravità universali. Va bè, piccola divagazione estemporanea... dicevo facciamo i conti ! Nel 1988 ben diciotto anni dopo il mio primo approccio col disco della “mucca” vedo finalmente per la prima volta i Pink Floyd a Modena! Pochi giorni dopo allo Stadio Flaminio a Roma .. l’anno dopo all’Arena di Verona e poi nel 1994 allo Stadio Friuli di Udine…. A farla breve, oggi vedo per la ottava volta il cinquanta per cento dei Pink Floyd. Si, perché a Lucca c’è anche Nick Mason: il percussionista sereno, quello che ti sorride ed è rimasto totalmente se stesso… pacato e rassicurante…. Ma ora, oggi, finalmente ottenuto l’agognato paio di giorni di ferie, partiamo per Lucca !! Pur avendo diverse segnalazioni da conoscenti che vi sono già stati - io quell’angolo della Toscana non lo conosco proprio -, mi viene descritto come uno scrigno prezioso: Lucca infatti è una città museo riservata, quasi timida e fuori dai circuiti tradizionali del turismo nazionale. Il viaggio è tranquillo sotto un sole magnifico che picchia ovunque in quei giorni, come penso ci si potrà facilmente ricordare, e finalmente giungiamo alla agognata città che stasera tracimerà le note di Ruggero Acque in tutto il loro splendore. Sorvolo sulla descrizione di esser stato turista improvvisato per un pomeriggio, solo consiglio vivamente chiunque di andare in quella città murata che a mio avviso riconcilia totalmente con lo spirito… e non dico altro. Alle venti circa siamo in Piazza Napoleone, la piazza del concerto. Naturalmente io fremo da impazzire, ho caldo ma sono splendidamente ripararto dalla maglietta della salute: su c’è scritto Pink Floyd !! L’atmosfera è serena ovunque, i carabinieri e il servizio d’ordine sono discreti, e in cuor loro, credo, un poco sono contenti di essere lì… Bambini, tanti bambini con la maglietta della salute come la mia… e già mi commuovo: i nuovi fan dei Pink! Chi nel mondo della creatività, dell’arte, ha mai avuto tanto? Io ho mezzo secolo e questi piccoli hanno un decimo della mia età: ameranno i Pink come li ho amati io, ne sono certo. Capannelli di giovani bivaccanti in piazza, tranquilli con panini e birre, coche cole… qualche profumo esotico si espande nell’aere… e via ad aspettare “The Dark side of the Moon Live”. Alle “ventuno” come chiamiamo noi italiani le nove della sera, con un sole che probabilmente non vorrebbe staccarsi da quella piazza in quei momenti, comincia il suono poderoso di ciò che già conosco da anni: il grande rumore della valanga che si stacca dalla montagna e che precede l’esplosione di “In the Flesh” l’inizio cioè di “The Wall”… E’una magia! Roger calca la scena con disinvoltura e con una determinazione nel volto che dimostra quanto sia uscito realmente dall’anima tutto il suo lunghissimo impegno musicale. Seguno i classici da “Il Muro”, e la dolcezza si alterna alla furia creatrice che arriva direttamente nei cuori di tutti i presenti. Lo spettacolo cresce di intensità ad ogni minuto che passa… non c’è spazio per altri pensieri che non siano quel suono avvolgente che sento amare di più ad ogni ascolto.. Il caldo è soffocante, la ressa aumenta la sensazione di disagio, l’essere in piedi inoltre non aiuta a ottenere la condizione minima di benessere: ma nessuno, nessuno si stacca da quello spettacolo.. siamo in migliaia avvinghiati a quell’uomo non più giovane e con collaboratori altrettanto grandi… E poi “Syd”. Syd è morto pochi giorni prima… i presenti si sente sono ancora tutti estremamente scossi – non dimentichiamo che i componenti di questo pubblico rappresentano una piccola parte dei “crociati” del gruppo musicale più grande di sempre - e aspettano una parola dall’ amico e cofondatore del mitico complesso, che è lì davanti a tutti noi. E Roger trattenendo l’emozione sfiora appena l’argomento: il rispetto implicitamente richiesto e la proprietà esclusiva dei Suoi ricordi, fanno quasi scivolare via il Suo ricordo: tanto il mondo intero sa che quella serata, la prima dopo la morte di Syd, è tutta, tutta per Lui !! Noi, il pubblico, naturalmente siamo imbarazzati ma impassibili, nel senso che guardo gli occhi dei miei tanti vicini che trapelano emozione-commozzione mista a gioia per tutto lo splendore che ci sta davanti. Le immagini si susseguono in un turbinio continuo e pirotecnico, il suono ti scaglia lontano in un mondo che solo questi Signori discreti ci hanno offerto da quarant’anni a questa parte. Sì, perché Roger è Pink Floyd, come i Pink Floyd sono Roger Waters. Non esistono i “Watersiani” o i “Gilmouriani”: esistono i Pink Floyd !! Punto e a capo !! A un certo punto dopo The Final Cut, Animals, Set the Control e così via siamo a metà serata.. le luci si accendono in Piazza Napoleone mentre siamo ammantati ancora dal suono, dal caldo e dalle zanzare.. Il silenzio dopo gli infiniti applausi regna sovrano per diversi minuti. A poco a poco si trasforma in un leggero brulichio di persone che passano da un piede all’altro per illudersi di riposare un poco.. Qualche fischio e poi improvvisamente un cuore invisibile comincia a pulsare.. sempre più forte, ancora più forte fino a far emergere un grido che annuncia: The Dark Side Of The Moon !! Il disco più venduto di tutti i tempi. La registrazione sonora più perfetta di tutti i tempi. Del più grande gruppo musicale di tutti i tempi… Integralmente posso assistere (per fortuna mia non è la prima volta) al disco che nel 1973 aveva sconvolto milioni di giovani creando su di loro la magia che compensava tutte le frustrazioni di quell’infausto periodo. All’epoca era un ascolto senza tempo, diverso da tutti quelli che lo avevano preceduto… aveva una indescrivibile vita propria: era tutto da studiare… ogni momento era stupore, novità, sensazione di distacco da dove eri… ma ovviamente, mi rendo conto che non esistono parole adeguate… e poi, chi non lo ha vissuto, quel vinile con il diametro che si perde nelle stelle ? Il concerto è un putiferio di sensazioni colori e suoni: oltre sicuramente ad ogni aspettativa. Il “Mago” Roger Waters ti ha confermato che hai amato le cose giuste: che l’averLo seguito per quarant’anni non era che avere la mano nella mano di un amico… e che soprattutto non era una macchina da soldi, bensì un filantropo dell’anima, anzi, di tutte quelle anime sperdute nell’oceano dell’insicurezza, della solitudine, della sofferenza come della gioia… qualcosa che è a pieno titolo nella Storia… Se potessimo vivere secoli, sono sicuro che il nome dei Pink Floyd sarebbe ancora un riferimento nel firmamento della musica… A poco a poco scivoliamo verso l’epilogo della serata.. anche se chiaramente non vorremmo finisse mai. Comfortably Numb è il cesello finale, lo scrigno dei segreti che raccoglie dentro di se tutto un mondo che è nato dalla metà degli anni ’60.. Non è lo zio David che suona l’immensa chiusura di quel brano (il più bell’assolo di tutti i tempi !), no, questo no.. ma la Musica Classica, proprio per superare le soglie del tempo, può – e deve – essere suonata anche da altri …. Grazie di cuore Ruggero Acque, ti sento profondamente amico e amo in maniera pacata e tranquilla tutto ciò che rappresenti: una autentica roccaforte della natura… Me ne torno sereno verso casa come fossi un ventenne alla prima cotta, mentre spero con tutto me stesso che l’incanto non venga sciupato subito dal marasma di sempre…. Ah, dimenticavo.. tra meno di un mese ci sarà il grande Zio Dave in Piazza S.Marco a Venezia: il mio, il nostro, magico 2006 continua…
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